Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (Gandhi)

mercoledì 9 ottobre 2013

L'uomo che sussurrava ai cavalli



L’uomo che sussurrava ai cavalli di Nicholas Evans (Prima Ed. italiana Rizzoli, 1997)


Grace e il suo cavallo Pilgrim subiscono un grave incidente. La ragazzina perde una gamba e la gioia di vivere; Pilgrim è fuori di sé dal terrore, al punto che ne viene consigliata la soppressione. La tenacia di Annie, madre di Grace, la spinge a chiedere aiuto a Tom, ultimo sussurratore, che vive nel lontano Montana. Le ferite psicologiche di Pilgrim e Grace saranno gradualmente sanate da Tom, mentre Annie scoprirà in sé un’intensità di sentimenti che la frenetica vita di città aveva cancellato.
Il romanzo di Evans ha tutti gl’ingredienti per piacere, e non solo a chi ami i cavalli e gli animali in genere. Sul maestoso sfondo naturale del Montana, si snoda un’avvincente storia d’amore, inteso non solo come amore tra un uomo e una donna. La vastità degli spazi sembra rispecchiare quella delle emozioni che coinvolgono i protagonisti.
Il legame tra la ragazzina e il suo cavallo, apparentemente spezzato dall’incidente, in realtà li unisce anche nell’handicap e nelle difficoltà. I due vivono inizialmente lo stesso trauma in parallelo, ma il paziente lavoro di Tom insegnerà loro ad affrontarlo in simbiosi. Grace e Pilgrim troveranno l’una nell’altro la forza per ricominciare a vivere e fidarsi.
Annie troverà in Tom il vero amore, quello che viene dal cuore, non il finto legame dettato dalle convenzioni sociali. La loro storia è narrata con delicatezza, ma non senza intensità.
Il libro è commovente e profondo, capace di donare fortissime emozioni, ma anche di affrontare tematiche difficili come l’handicap e di portare il lettore dritto dentro al magnifico scenario naturale che fa da splendida cornice a questa magica storia.
Un romanzo che è da anni un must per gli animalisti, perché insegna il rispetto e la comunicazione tra uomo e animale, dal quale è stato tratto un bel film diretto e interpretato da Robert Redford. Nel film la storia ha subito qualche modifica, specie nella parte finale, ma vale comunque la pena di vederlo in quanto il messaggio, delicato e profondo, resta immutato.

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