Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (Gandhi)

mercoledì 5 febbraio 2014

Belle e Sebastien





“Belle e Sebastien” di Nicolas Vanier, Sperling&Kupfer, 16,90 euro



Più che il gusto della lettura, Belle e Sebastien ti dà la possibilità di sentire sulla pelle la potenza della natura di montagna e le emozioni più pure di un bambino, solo e non accolto dai coetanei, che scopre l’amore di un cane.
In sintesi, è una favola, completa di happy end, con delle ingenuità letterarie evidenti, perché la trama è del tutto secondaria alla descrizione minuziosa e semplice delle pulsioni dell’autore stesso, Nicolas Vanier, regista anche del film che in questi giorni sta trionfando nei cinema del mondo. Scrittore, regista e avventurista francese, grande amante soprattutto dei cani, Vanier ha scelto da tempo di vivere a contatto della natura montana. E sembra aver ripreso la celebre serie televisiva di Cecile Aubry della fine degli anni ’60 per poter esprimere e condividere la sua passione, la sua vita emotiva.
E’ il 1943. Sebastien, un bimbo di 6 anni cresciuto senza genitori, vive in un villaggio sperduto nel cuore delle Alpi, insieme al nonno adottivo César, pastore, e ad Angelina, la sorella, fornaia. La vita sembra scorrere tranquilla, fino a quando per il sopraggiungere degli invasori tedeschi e allo stesso tempo della grande Bestia, un predatore sanguinario che di notte fa strage negli ovili, il terrore dilaga ovunque. Naturalmente, l’incontro tra la solitudine della Bestia-Belle, femmina enorme, meravigliosa, di cane di montagna dei Pirenei, e quella di Sebastien fa scattare fra loro un legame tenace e profondo che ripaga entrambi del dolore subito. E spingerà Belle a proteggere Sebastien fino a rischiare la vita, quando si troveranno ad accompagnare oltre confine una famiglia ebrea in fuga dalla persecuzione nazista.
Sicuramente questo è uno dei rari casi in cui la versione cinematograficadi un libro è più completa e apprezzabile del testo, viste le molteplici possibilità di effetti e spunti fotografici offerti dai protagonisti e dall’incanto dei luoghi descritti.

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