Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (Gandhi)

giovedì 6 febbraio 2014

Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza




"Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza" di Luis Sepúlveda, (ed. Guanda, 2013)


Dopo “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, ecco la terza fiaba di Luis Sepúlveda, incentrata, come le precedenti, sul mondo animale.
Le lumache del prato non hanno un nome, si chiamano l’un l’altra semplicemente “lumaca”. Nessuna di loro si chiede cosa ci sia al di fuori del loro prato. Accettano la vita così com’è. Ma un giorno una di loro inizia a porsi e porre domande. Questa lumaca speciale vuole un nome, vuole conoscere il mondo e vuole sapere il motivo per cui è nata lenta. Le sue inquietudini, criticate aspramente dalle altre, porteranno però le sue compagne alla salvezza.
Una fiaba scorrevole e ironica, ma anche profonda, in perfetto stile Sepúlveda. L’essenza della lentezza è lodata, in quanto la fretta impedisce di cogliere gli aspetti profondi della vita. Allo stesso modo viene sottolineata l’importanza di porsi domande e il desiderio di conoscere quello che non appartiene al proprio ristretto mondo. La lenta ricerca di sé e di ciò che è fuori da sé porta alla conoscenza del proprio io; per questo la lumachina protagonista giungerà a meritare un nome: Ribelle.
Una favola che, come le precedenti, merita davvero di essere letta.

1 commento:

rosa russo ha detto...

" L'essenza della lentezza è lodata". Bellissima frase,porta alla riflessione. Oggi facciamo tutto di corsa e, ci perdiamo tante cose. Grazie alle fondatrici di questo blog.