Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (Gandhi)

lunedì 12 novembre 2018

O come onirismo




da "Facce da sballo", di Susanna Barbaglia


“Molti esseri umani temono il mondo dei sogni.
Questa è la pozza che ribolle sotto la crosta della vita, il luogo in cui i poeti trovano l'ispirazione e gli artisti elaborano le proprie immagini. Senza questo mondo, l'altro mondo non potrebbe esistere. È uno specchio d'ombra che si muove e danza con i misteri della superficie”.
Renaldo Fischer, Storia di un cane e del padrone a cui insegnò la libertà, Corbaccio 1996


Mi auguro che siate un po’ visionari, ovvero attratti da ciò che non si vede e curiosi dell’anima perché se il cane è fatto soprattutto della materia della poesia, il Bulldog Inglese, per dirla con Shakespeare, è fatto della materia dei sogni.
Sono arrivata a credere che siano la sua fisionomia antica e il suo modo di affrontare la vita a far smuovere dentro al compagno umano le leve magiche del sogno archetipico, l’incanto della nostra parte più nascosta, autentica, infantile e privata. È un cane, infatti, che avrete la sensazione di aver già incontrato nei vostri sogni di bambini.


Spesso, negli occhi del vostro Bulldog vi stupirete di potervi perdere alla ricerca di risposte alla vostra esigenza di spiritualità, mistero, magia, esoterismo. E, nonostante sia un cane molto “materiale” (in tutti i sensi), vi accorgerete che vi offrirà stimoli continui per indagare la vostra anima.
Ricordo il commento stupefatto su Facebook di un ragazzo che segnalava la presenza di un Bulldog abbandonato in una discarica. Il testo accompagnava una fotografia del cane, visibilmente provato per la mancanza di cibo, ferito nel corpo e nello spirito, seduto immobile con lo sguardo nel vuoto. In attesa della morte. Ma la cosa che stupì profondamente il ragazzo, era il disinteresse, l’estraneità del Bulldog al contesto di realtà. Tuttavia nel post il giovane sottolineava che non si trattava di rassegnazione, ma di una dignitosa, palpabile, misteriosa consapevolezza. Quando i volontari andarono a recuperare il Bulldog qualche ora dopo, lo trovarono ancora così.
Per tranquillizzarvi vi dico che non solo il cane ha recuperato bene, ma è anche stato adottato. Questo episodio però è un piccolo esempio di quanto “materiale” quel Bulldog ha mosso nella psiche del ragazzo il quale avrebbe potuto semplicemente limitarsi a descrivere lo stato fisico del cane non di certo fare prima di tutto un’analisi così pertinente del suo stato psicologico!
Vivendo con un Bulldog (e negli anni sempre di più), avrete spessissimo la sensazione di una sua segreta consapevolezza del senso della vita, di ciò che è importante nell’amore e di ciò che non è utile ai sentimenti o alle relazioni. Non pensate che stia esagerando se vi dico che vi spingerà a guardare il mondo soprattutto da un punto di vista interiore, animistico, terapeutico. 

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