Il nostro prossimo è tutto ciò che vive (Gandhi)

domenica 24 febbraio 2019

Ciao da Mario

Il saluto di Mario, il Bulldog Biker, al suo compagno umano, Antonio Porcelli.

“Ciao papà, tu lo sai che gli addii non esistono.
Ti scrivo perché ti vedo triste e arrabbiato, anche se è normale perché ci amiamo da sempre. Non preoccuparti, io non rimpiango di essere volato via così presto perché insieme abbiamo fatto cose che gli altri bulli nemmeno sognano e ora ho tantissimo da raccontare ai miei nuovi amici.
Passeggiate di più di 10 km con il sole che ci baciava… ti ricordi? Io sono lo Spaccabambù. Quanti ne rompevo! Dove passavamo lasciavamo la scia. Alla gente che ti fermava per chiederti come facevo a camminare tanto, tu rispondevi:
«Basta andare insieme e lui ti seguirà fin alla fine del mondo».
E i bagni in piscina o sul fiume? Tu ridevi perché ero uno dei pochissimi bulli che nuotava. Andavo anche sott'acqua a prendere i giochi che affondavano.
Mi ricordo che in quel bagno al mare il 25 dicembre, per venirmi a riprendere te sei fracicato tutto e nel ritorno a casa io ridevo dietro di te perché facevi un passo e ‘na bestemmia. Che ridere, ma soprattutto che coppia eravamo!🧡.



E non scordarti dell’agility: quando mi esibivo rimanevano tutti a bocca aperta...
Ma la nostra passione sono sempre state le moto: che bello andare ai raduni. Tutti si facevano la foto con noi. Sì perché io sono e sarò sempre il Bullo Biker.
E poi andavamo insieme al lavoro nei cantieri a caricare il materiale. Tutto insomma, ho fatto tutttttto con te e ne sono onorato. Ma voglio ripeterti: non essere triste. Qui c’è Fausto e ridiamo di te e di mamma. Poi ti ho mandato quell’amichetto: mi raccomando, vivi con lui come hai fatto con me. Tra poco devo salutarti perché prima ero la Mascotte dei “Bulldog Bikers Toscana” e ora sono il vostro Angelo custode: ho un sacco da lavora’, siete un casino voi bikers!
Qualcuno lo puoi pure elimina’ perché nun me merita. E no, dài, scherzo!
Un ultima cosa: guarda che ti ho visto quando sono volato che hai preso il mio fantastico collare col teschio e te lo sei messo al collo… Vabbè, tienilo, mi hai reso comunque orgoglioso di te. Ah, nartra cosa: nun scrivete più “riposa in pace” perché me so rotto li cojoni e se me metto a dormi’ chi vi veglia quanno siete in moto? Poi date ‘a corpa a me se nun sapete guida’, nun ve conoscessi!🤣👌Quindi, mo’ basta co ‘sti messaggi. 🤣Adesso vo giù a vede’ chi è in moto che m’hai dato da lavora’ pure qua.😜 Ciao Papi, ti amo.

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